Metodi
Di Estrazione Meccanica Degli
Oli Di Oliva
Ciò
che segue non vuol essere una mera disquisizione culturale, e come ogni nostro
capitolo informativo crediamo conservi le sue caratteristiche di trasparenza in
modo da offrire al consumatore una base su cui meditare le proprie scelte.
Esistono due diversi metodi meccanici per estrarre olio
dalle olive. Il primo è lo stesso che si utilizzava sin dall'antichità, cioè
la frantumazione delle olive con grosse molazze di granito seguita
dall’estrazione dell'olio tramite pressione, l'altra, più moderna, utilizza
frangitori meccanici a martelli metallici per avere la pasta di olive triturate.
Ma cosa significa frangere a caldo o
a freddo? E quali le differenze?
Diciamo subito che al frantoio la pratica può letteralmente sovvertire la
teoria. E diciamo anche che quella del Frantoiano è un' arte e che disporre di
impianti all'avanguardia non è di per se garanzia di riuscita ottimale. Fatta
quest'indispensabile premessa, distinguiamo i vari sistemi di estrazione
dell'Olio.
Due sono i più comuni: il primo usa macine di pietra e presse, il secondo è
noto come "ciclo continuo"; il "ciclo continuo" si presenta,
a sua volta, in due versioni.
Il terzo sistema di estrazione è conosciuto con il nome di Sinolea ed i primi
passaggi della lavorazione sono identici al "ciclo continuo".
Vediamo le caratteristiche dei tre sistemi di estrazione senza dilungarci in
dettagli tecnici che poco aggiungerebbero alle esigenze di noi che ci affacciamo
per la prima volta in un frantoio.
METODO TRADIZIONALE
Le
olive vengono lavate e/o defogliate e poi frantumate tramite grosse ruote di
granito. La pressione morbida delle macine, che ruotano molto lentamente,
consentono di ottenere una pasta di olive frantumate fra i 13 e i 18 gradi di
temperatura (temperatura ambiente). La pasta così ottenuta viene rimescolata (gramolatura),
a una certa temperatura per
facilitare l'estrazione dell'olio. Viene poi posta su dei diaframmi (fiscoli) a
comporre una sorta di torre che viene in seguito messa sotto la pressa la quale,
tramite pressione, separa la parte liquida da quella solida (sansa).
La
sansa sarà inviata ai sansifici che provvederanno alla estrazione tramite
solventi chimici della restante parte di olio non fuoriuscita.
Tornando al mosto, composto da
olio e acqua di vegetazione, viene poi avviato ad un separatore finale che
separa l'olio dall'acqua e dalle altre impurità. L’olio poi viene pulito dalle impurità rimanenti
attraverso la filtrazione naturale (su cotone) o per decantazione, o da ultimo
come per il caso della maggior parte degli oli industriali per filtrazione
forzata su membrane.
Quest'olio viene denominato come "SPREMUTO A FREDDO".
Il grosso limite di
questo sistema e l'estrema complessità di gestione. Secondo studi universitari
di settore, il metodo tradizionale è un metodo che mostra una sua validità, ma
necessita di una gestione metodica particolare e complessa da parte del
frantoiano, che purtroppo risulta non sempre adeguata.
METODO
CONTINUO
l
nome del sistema: "ciclo continuo" deriva dal fatto che è costituito
da un insieme di macchinari collegati in continuità tra di loro e che esclude
ogni interruzione nella lavorazione. Le macchine collegate sono quattro: il
frangitore, la gramola, il decanter, il separatore. Presso qualche frantoio
è possibile trovare un sistema continuo con frangitore costituito da ruote di
granito a posto del frangitore a martelli o quello a dischi.
Nel frangitore le olive vengono ridotte in pasta e già in questa fase c'è una
prima se pur parziale estrazione dell'Olio; la pasta ed il primo Olio passano
nella gramola che dovrà recuperare tutto l'Olio ancora imprigionato nella
pasta.
Per capire cosa è e a cosa serve la gramola, provate ad immaginare una vasca
lunga e stretta con un' asse centrale munito di lame impastatrici in rotazione
continua. Il movimento delle lame favorisce la rottura delle microscopiche
sacchette che, nella pasta delle olive, trattengono ancora olio. La gramola, con
un sistema paragonabile ad un termosifone, è mantenuta ad una temperatura
costante. Dalla gramola la pasta diluita con acqua
passa in una centrifuga estrattiva chiamata normalmente decanter. La centrifuga, per la
diversità dei pesi specifici, scarta la sansa ed il separatore, infine,
convoglia verso direzioni diverse l'acqua immessa nel decanter, l'acqua di
vegetazione (quella contenuta dalle olive all'origine) e l'Olio. Nel "ciclo continuo”
quindi l’estrazione è affidata al “Dacanter”, una centrifuga a
tamburo orizzontale.
Quest'olio viene denominato come "ESTRATTO A FREDDO" se non
si sono superati i 27°C nella fase di gramolazione/estrazione.
I Decanter d’ultima generazione possono lavorare a tre
fasi (con aggiunta d’acqua di diluizione nella pasta delle olive all’interno
della centrifuga) o a due fasi (senza aggiunta di acqua di diluizione o comunque
con aggiunta di pochissima acqua). Il
sistema a due fasi coniuga l’efficienza,
l’igienicità e la purezza dell’olio estratto per centrifugazione, con i
vantaggi della lavorazione con l'aggiunta di quantità minime d'acqua. Infatti
da studi effettuati sembra che:
-
migliora la qualità dell’olio,
-
esalta la corposità e l’aroma del fruttato dell’olio,
-
migliora la conservazione dell’olio perché non vengono dispersi nelle acque reflue i polifenoli, ottimi ossidanti
naturali.
L’olio poi viene pulito dalle impurità rimanenti
attraverso la filtrazione naturale (su cotone) o per decantazione, o da ultimo
come per il caso della maggior parte degli oli industriali per filtrazione
forzata su membrane.
Il sistema a due
fasi ha per il frantoiano i sui lati negativi perchè la sansa risulta più umida
e da problemi di smaltimento. Ultimante sono in commercio i sistemi chiamati A
DUE FASI MIGLIORATO (detti volgarmente a due fasi e mezzo), che ovviano a questo
inconveniente.
In entrambi i metodi
(continuo e tradizionale):
-
Il
cosiddetto "MALE NECESSARIO" cioè la Gramolatura, permette la
formazione di quelle sostanze che vanno a costituire il flavour dell'olio
cioè il suo odore e sapore. Senza la gramolatura otterremmo oli piatti, con
pochissimo corpo, quasi senza nessuna proprietà organolettica. La
gramolatura è una fase necessaria ma deve essere ben amministrata,
altrimenti può incidere nell’insorgere di difetti
nell’olio dovuti al lento rimescolamento inducendo:
a)
il passaggio delle
sostanze fra le frazioni di acqua e olio
b) l’attivazione dei meccanismi di
alterazione idrolitico-ossidativi.
Tutto ciò incide in maniera più o meno
marcata nella qualità organolettica (concentrazione fenolica etc…). Da ciò
se ne deduce che i tempi e le condizioni di molitura e gramolatura, non sono
standardizzabili, ma devono invece essere attentamente valutati in base al
grado di maturazione e allo stato igienico-sanitario delle olive.
-
Altro importante punto è di non superare i 27 °C nella fase di
gramolazione-estrazione.
-
Negli
ultimi tempi si sono rese disponibli le costose gramole in corrente di
azoto, il cui uso va valutato in base alle caratteristiche dell'olivaggio
e delle condizioni meteorologiche dell'annata.
-
Trovate
un'attenta valutazione della gramolatura in un lavoro scientifico
(Università di Perugia), che potete reperire
qui (necessita acrobat reader)
Precisiamo
che:
I termini
adatti e riconosciuti dal legislatore per definire l'ottenimento a freddo sono
"spremitura a freddo" o "estrazione a freddo". Dove con il
termine freddo si indica l'olio ottenuto a temperature uguali a 27°C; (per ulteriori informazioni seguite questo
link).
Premettendo
che aumentare la temperatura di estrazione significa estrarre più olio dalla
pasta a nostro avviso, ma anche secondo esperti assaggiatori temperature uguali o
di poco inferiori a 27°C non danneggiano il prodotto. Si è visto da studi
scientifici, che fermo restando piccole variabilità nel tempo di
gramolazione dovute all'uso di diversi sistemi continui (frangitore,
granulometria della pasta, decanter etc....), temperature intorno ai 27°C
permettono di estrarre dalla pasta la maggior quantità di sostanze aromatiche senza
compromettere la qualità.
N.B. In tutti e tre i metodi sopra
descritti la pasta contenente olio viene riscaldata per permettere
l'estrazione dell'olio e delle componenti aromatiche. Senza l'ausilio della
temperatura gli oli sarebbero molto meno aromatici, cioè quasi piatti al gusto
e all'olfatto (vai
all'analisi sensoriale).
In
definitiva:
1)
se i cultivar di provenienza sono qualitativamente buoni e in buona salute se le
olive sono in buono stato (prive di patologie quali le punture da mosca dell’ulivo etc….),
2)
se sono raccolte solo le olive sane (e non quelle di cascola), entro il
15 di
novembre, conservate e frante nei tempi e nei modi previsti (olive conservate in
piccoli contenitori aerati e molite entro 48 ore dalla raccolta),
3)
se nel metodo usato (continuo o a presse), si è operato a temperatura minore di
27°C
4)
se nel caso del metodo tradizionale a presse i fiscoli sono ben conservati e ben puliti
(punto critico molto importante),
Il
prodotto sarà di qualità indiscussa ma fare qualità ha un costo. In parte
questo costo è dovuto ad una diminuzione di resa in olio per quintale di olive.
Anche se è più giusto parlare di resa in olio per ettaro di olive, in quanto
più progredisce la maturazione più diminuisce l'acqua nel frutto. Risultato il
peso del frutto diminuisce. Comunque, se si effettua raccolta precoce per
aumentare la qualità, il che significa entro il 20-30 ottobre il picco di
inoleazione non raggiunge il massimo. Anche se questo è vero solo per alcune
cultivar, riguarda proprio il Moraiolo che ha una maturazione tardiva rispetto
per esempio al Leccino. In altra parte questi costi sono dovuti a spese di
carattere organizzativo e di manodopera che dovrà essere aumentata se si vuol
fare "presto e bene".
E
ancora; ci assumiamo le nostre responsabilità dicendovi:
A)
che un olio EXTRA VERGINE di oliva premuto o astratto a freddo nel rispetto dei
punti sopra descritti, non può costare
meno di 12 Euro la bottiglia da un litro.
Poi, ovviamente, più si va verso un migliore livello qualitivo più le spese
di esercizio aumentano. Dobbiamo però riportare che spesso un prezzo medio-alto non è
sempre indice di qualità adeguata. Si vedano le altre sezioni della guida per
avere una panoramica completa.
B)
seguendo le indicazioni di temperature uguali o minori dei 27°C e attenendosi
ai punti sopra descritti, con entrambi i metodi (tradizionale o continuo)
si ottengono oli di elevata qualità.
La
differenza fra estrazione a freddo,
e spremitura
a freddo rispettando i criteri sopra descritti si gioca fra uso di
decanter nella
prima e di presse nella seconda.
In pratica i
sistemi tradizionali a presse stanno sempre più scomparendo. Premesso che
questo metodo esprime la "poesia dell'olio", i moderni sistemi
continui assicurano un'ottima qualità a cui si aggiunge un significativo
incremento delle norme igieniche.
Il
vocabolario sottostante ci aiuterà a capire che si intende per:
SPREMITURA A FREDDO
Procedimento
meccanico che consiste nella compressione della pasta di olive, senza l'aggiunta
di acqua calda o il riscaldamento della pasta stessa (da ricordare che la pasta
viene riscaldata in fase di gramolatura).
ESTRAZIONE A
FREDDO
Procedimento
meccanico durante il quale la pasta viene mandata al decanter che estrae le
diversi fasi e quindi l'olio in base al principio fisico della centrifugazione
in base alla differenza di densità. Anche qui ricordiamo che la pasta viene
riscaldata in fase di gramolatura.
CENTRIFUGAZIONE A DUE FASI
La
pasta delle olive viene aggiunta di una piccola quantità d'acqua. In questo modo c'è maggiore rispetto
dei polifenoli (idrosolubili) che sono fra le sostanze più utili per la buona
qualità dell'olio.
CENTRIFUGAZIONE A TRE FASI
La
pasta aggiunta di acqua tiepida (a temperatura controllata) viene centrifugata e
disoleata secondo il principio fisico della forza centrifuga. Anche se piccola, c'è una parziale
perdita di sostanze idrosolubili utili per la buona qualità dell'olio.
Il
nostro olio viene estratto mediante ESTRAZIONE A FREDDO (decanter
a due fasi Rapanelli).
LE DIVERSE
TECNOLOGIE DI ESTRAZIONE DEGLI OLII
|
SISTEMA PER VIA CHIMICA
(ad alta temperatura)
PULITURA E DECORTICAZIONE DEI SEMI O DEL FRUTTO.
PRERISCALDAMENTO
MACINATURA DEI SEMI.
RISCALDAMENTO A 150 °C E 2300 BAR DI PRESSIONE
PER LAMINATURA.
ESTRAZIONE A MEZZO DI SOLVENTE (ESANO).
(N.B.: nell'olio rimangono tracce minime di esano
che la "legge" definisce non tossiche se sotto le 0,012
parti per milione)
FILTRAZIONE E DESOLVENTIZZAZIONE A MEZZO DI
VAPORE OLIO GREZZO (NON COMMESTIBILE)
DEGOMMAZIONE CON ACIDO o ACQUA ACIDULATA
--> Perdita di fosfolipidi e lipidi polari
DEACIDIFICAZIONE CON SODA CAUSTICA/ESANO NEUTRO/
ALCOL ISOPROPILICO
DECOLORAZIONE CON TERRE ACIDIFICATE
Perdita di carotenoidi, clorofille,
xantofille e tocoferoli. Comparsa di isomeri trans
DEODORAZIONE CON VAPORE 180°-220°
SI ESTRAE IL 99% DEL CONTENUTO OLEOSO. MA: SI
ABBASSANO NOTEVOLMENTE I CONTENUTI DI TOCOFEROLI, LECITINE, ECC. CHE
RIMANGONO IN BASSE PERCENTUALI E COMUNQUE CON SCARSA ATTIVITA'
BIOLOGICA, SI ELEVANO I CONTENUTI DI ACIDI GRASSI TRANS, NOCIVI ALLA
SALUTE
|
SISTEMA PER VIA MECCANICA
(Estrazione a Freddo)
LAVAGGIO DELLE OLIVE (o dei Semi)
MACINATURA E GRAMOLAZIONE
SOTTO I 27 °C
Pressatura o uso di
sistemi continui e di percolazione (Sinolea).
Centrifugazione.
Eventuale ulteriore filtrazione su cotone o su
membrane per pressione.
SI ESTRAE CIRCA IL 90% DELL'OLIO PRESENTE NEl FRUTTO E SI CONSERVANO TUTTI I PRINCIPI
VITAMINICO-MINERALI ED ANTI-OSSIDANTI
|
Per
sapere di più sugli acidi grassi trans:
Il processo di raffinazione è utilizzato per
ottenere tutti gli oli di semi non spremuti a freddo (e quindi la stragrande
maggioranza degli oli di semi), e l'olio d'oliva non vergine (il comune olio di
oliva).
L'olio viene estratto con l'utilizzo di calore e di soventi chimici, che
vengono poi eliminati per distillazione.
Esso viene successivamente reso commestibile con l'utilizzo di sostanze alcaline
che ne abbassano l'acidità, riportandola a valori accettabili.
Questo processo produce una piccola quantità di acidi grassi insaturi di tipo
trans, nella misura del 5% rispetto al quantitativo totale di grassi (quindi in
una bottiglia di olio di semi da un litro ci sono circa 5 grammi di grassi trans).
Questi acidi grassi trans si formano per
rotazione della molecola intorno a un "doppio legame"
fa diventare la naturale configurazione cis-cis una configurazione trans-cis.
Questo piccolo cambiamento ha considerevoli effetti negativi sulla salute: gli
acidi grassi trans rendono le cellule più permeabili, ossia qualche molecola
tossica, che normalmente starebbe al di fuori, entra nelle cellule. Le funzioni
immunitarie possono essere indebolite. Gli acidi grassi trans aggravano le
carenze di acidi grassi essenziali, ostacolando la produzione di prostaglandine,
che regola il tono muscolare delle pareti arteriose, la pressione del sangue, le
funzioni renali e reagisce alle infiammazioni. Gli acidi grassi trans accrescono
i livelli di colesterolo cattivo (LDL).
Fonte: "Trans Fatty Acid in Human Nutrition", J. L. Sébédio
e W. W. Christie, The oily press, 1998.
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